
Di Ilaria Di Croce, Direttore di Quadrifor
La buona formazione nasce dall’ascolto. Conoscere da vicino le necessità di apprendimento e i bisogni di
competenze delle persone all’interno delle aziende è l’unica via per offrire contenuti e strumenti utili per
supportare la crescita delle organizzazioni. È quello che facciamo da sempre in Quadrifor, potendo contare
su una solida community composta da oltre 89 mila quadri e più di 17 mila aziende. E ciò che intendiamo
fare in modo sempre più mirato dal prossimo autunno, puntando sui primi e più preziosi alleati della
formazione in azienda: gli HR.
Chi meglio del responsabile delle Risorse Umane può infatti aiutare i professionisti della formazione a
orientare al meglio le proprie proposte? I responsabili HR sono infatti i primi a dover garantire che
dipendenti e responsabili vengano formati regolarmente per migliorare competenze e conoscenze in modo
efficace. Spetta ai professionisti delle risorse umane assicurarsi che il talento dei manager non resti
nascosto attraverso la promozione di attività formative capaci di far emergere il talento delle persone,
incrementarne il coinvolgimento e migliorarne il morale in azienda.
Negli ultimi anni gli HR hanno subito una crescente pressione per mantenere l’efficienza operativa,
nonostante i cambiamenti radicali che hanno interessato il nostro modo di lavorare. Oltre alla persistente
carenza di competenze e alle nuove sfide poste dall’evoluzione tecnologica, hanno dovuto gestire rapporti
tra dipendenti e datori di lavoro sempre più “instabili”. Ecco anche perché, secondo Gartner, in cima alle
priorità degli HR c’è oggi la necessità di garantire l’efficacia di leader e manager.
Il mondo del lavoro esige infatti un ripensamento delle competenze e delle capacità, che devono adattarsi a
uno scenario fluido e in continua trasformazione. In questa rivoluzione di ruoli e competenze, le imprese
identificano nella formazione delle risorse un asset chiave per essere competitive e restare rilevanti sul
mercato. La sostenibilità è una delle prime sfide, da declinare anche come strumento di connessione con la
natura e come buona pratica per aumentare il benessere sul luogo di lavoro.
Nell’immediato futuro per gli HR c’è anche l’urgenza di trovare nuovi indicatori delle strategie aziendali. Il
tradizionale sistema di gestione per obiettivi si è rivelato poco efficace per stimolare l’ambizione e il senso
di squadra tra i manager, così come l’innovazione in azienda. Si sta dimostrando più utile stabilire obiettivi e
risultati chiari e ambiziosi, come gli OKR, “objective and key results”, che uniscono la parte qualitativa
(objective) agli indicatori quantitativi (key results) utili a indicare la direzione da seguire. Anche sotto
questo profilo, la formazione può facilitare i middle manager nella ricerca degli strumenti più adeguati.
Agire sul ruolo degli HR come “ambassador” e veicolo di promozione dell’apprendimento all’interno delle
aziende può aiutare insomma a instaurare un processo di riscoperta della formazione come strumento di
crescita professionale e personale. E può contribuire a riportare al centro della cultura organizzativa le
competenze della persona, come singolo e come parte di un gruppo di lavoro che per progredire ha
bisogno di continuare ad accrescere il proprio bagaglio di competenze e abilità.