Velocità, contenuti, qualità
Cosa cercano le persone nella formazione?
di Giorgia Pacino
Investire sulle competenze è oggi una priorità. Lo sanno le aziende, che a partire dal primo lockdown hanno investito in migliaia di ore di formazione online nel tentativo di mantenere ingaggiati e aggiornati i propri collaboratori. Lo sanno, ancor di più, manager, middle manager e dipendenti, costantemente bombardati da webinar, piattaforme online, incontri in aula e proposte formative di ogni specie, in un continuo overload formativo in cui è sempre più difficile orientarsi.
La formazione, dunque, occupa sempre più spesso un ruolo di primo piano. Sì, ma quale formazione?
Le nuove tecnologie hanno cambiato radicalmente l’organizzazione del lavoro. Per adeguarsi alla mutata domanda di beni e servizi, le aziende hanno modificato tempi, spazi e modalità di lavoro, ma anche di apprendimento. Le cosiddette “nuove professionalità” sono anch’esse perennemente in evoluzione e l’aggiornamento delle conoscenze necessita oggi di una continua manutenzione.
Percorsi blended, immediati ed efficaci
Cosa cercano oggi le persone nella formazione? In cima ai desiderata, più che specifiche materie, sembrano esserci tre condizioni: velocità, raggiungimento dell’obiettivo, qualità. Accedere ai contenuti formativi oggi deve essere semplice e immediato, senza lentezze ed eccessivi passaggi burocratici. L’apprendimento blended, in parte in presenza e in parte a distanza, è la modalità che meglio risponde all’esigenza di stimolare e supportare processi di formazione continua differenziati per tutte le persone che vivono all’interno dell’organizzazione, qualunque sia il fabbisogno formativo e la disponibilità di tempo.
Proprio perché la formazione è considerata un investimento di tempo, prima ancora che di denaro, anche le aziende ricercano ambienti di apprendimento di valore, motivanti e che facciano percepire l’esperienza formativa come davvero utile alla persona e all’organizzazione in cui è inserita. È necessario selezionare le informazioni chiave, individuare con esattezza le competenze su cui occorre lavorare ed evitare la frammentazione di esperienze e corsi troppo distanti dai reali obiettivi di apprendimento che si vogliono raggiungere.
Le persone chiedono training veloci, facili e interattivi, ma soprattutto di qualità. Non cataloghi infiniti di corsi, ma esperienze dirette all’acquisizione di un valore concreto, per se stessi e per la propria organizzazione. Digital learning, formazione asincrona, aule interattive: qualunque sia la modalità prescelta, l’obiettivo è portare con sé qualcosa di nuovo. Stile di leadership, performance management, capacità di coaching, ma anche l’abilità di parlare fluentemente un’altra lingua e la capacità di padroneggiare software e strumenti digitali sono in cima alla lista di chi investe in formazione.
Le competenze del futuro (ormai prossimo)
Secondo il World Economic Forum, per adeguare le proprie competenze alle trasformazioni a cui è sottoposto il mercato del lavoro per effetto dello sviluppo tecnologico, saranno indispensabili 10 skill: pensiero analitico e innovazione; apprendimento attivo e strategie di apprendimento; capacità di risolvere problemi complessi; pensiero critico e capacità di analisi; creatività, originalità e spirito d’iniziativa; leadership e influenza sociale; uso di tecnologie, monitoraggio e controllo; progettazione e programmazione tecnologica; resilienza, gestione dello stress e flessibilità; ragionamento, problem solving e ideazione.
È un elenco proposto già nel 2020, quando le grandi trasformazioni portate dalla pandemia erano appena cominciate, preannunciando veri e propri stravolgimenti nell’arco di appena cinque anni. Al secondo posto, tra le skill indispensabili da acquisire prima del 2025, si parla di apprendimento attivo. Apprendere ad apprendere è, dunque, una delle competenze prioritarie su cui puntare da qui ai prossimi tre anni.
La volontà di investire in conoscenza deve, infatti, accompagnarsi a una riflessione sulle abilità e capacità di cui si ha davvero bisogno, per non disperdere su troppi fronti il desiderio di imparare e il tempo dedicato all’apprendimento. Occorre, in altre parole, individuare con sapienza le competenze necessarie all’azienda, per mantenersi dinamica e competitiva, e alle persone che ne fanno parte, per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze e restare aggiornati.
Inserimento lavorativo o mantenimento dell’occupazione. Fare innovazione, ma anche difendersi dalla crisi. Migliorare le competenze delle proprie persone oppure creare da zero un’impresa. Qualunque sia l’esigenza, esiste un tipo di formazione specifico che risponde a quel bisogno. Aziende, manager e lavoratori hanno, quindi, diritto di trovare lungo il proprio percorso la formazione più adatta agli obiettivi che intendono raggiungere. Non più solo corsi, ma servizi formativi: soluzioni su misura che sostengano i progetti di crescita delle persone e le linee di sviluppo dell’impresa.
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