Antifragili, adattivi, innovativi Le organizzazioni ripartono dai middle manager

02/08/2023 | 526

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Antifragili, adattivi, innovativi
Le organizzazioni ripartono dai middle manager

di Giorgia Pacino, giornalista

Antifragili, resilienti, adattive, innovative. Si moltiplicano gli attributi richiesti, ma la sostanza resta una: per avere successo, oggi le organizzazioni sono chiamate non a resistere, ma ad agire rapidamente. La trasformazione non è solo della struttura organizzativa, ma investe processi, attitudini e comportamenti. Servono nuove strategie per tradurre le idee in azioni, per creare valore e affrontare una transizione continua, in cui l’unica costante resta il cambiamento.

Questo mindset imprenditoriale è richiesto ormai a ogni livello di governance dell’azienda, a partire dal middle management. Sono i Quadri i primi investiti dalla necessità di cambiare, sia nel proprio lavoro sia nella gestione del team. A mutare è infatti anche lo stile di leadership: oggi si cercano leader ottimisti, inclusivi e gentili, capaci di coniugare regole, collaborazione ed engagement. Il capo ideale dovrebbe fare della condivisione e dell’ascolto i suoi punti di forza, ma essere anche in grado di assumersi dei rischi.

Valorizzare il potenziale umano per trovare nuove energie 

È il concetto di “antifragilità”, coniato dal matematico e filosofo libanese Nassim Taleb per indicare la capacità di migliorare anche di fronte a uno choc, acquisendo capacità che non si possedevano prima. Diventare più forti attraverso la difficoltà, insomma. Un obiettivo alla portata solo di chi crede nel potenziale umano e sa come valorizzarlo. Grazie alla giusta sintonia tra mente e corpo, è infatti possibile sviluppare un’altra caratteristica fondamentale per le moderne organizzazioni: l’adattività, ovvero la capacità di crescere e rispondere rapidamente ai cambiamenti improvvisi dell’ambiente, rivisitando ruoli, performance e processi.

Trovare nuove energie per far fronte a nuove sfide non è semplice. Prima di agire sul proprio gruppo di lavoro, è quindi importante rifocalizzarsi su di sé. Il self-empowerment è una prassi sempre più comune tra i manager, per superare blocchi mentali e organizzativi e dare nuova energia a individui e team di lavoro che appaiono fermi nelle proprie posizioni. Gestire la frustrazione e spezzare la routine consente di attivare nuove energie per raggiungere risultati migliori.

Lo stesso Taleb sostiene che, di fronte a un evento esterno, le persone tendano iper-reagire, a mettere in atto cioè una reazione superiore alle effettive necessità dell’evento. Così facendo, accumulano motivazione e volontà, che rappresentano una molla eccezionale per fare cose nuove. Lo sa bene chi “combatte” ogni giorno per la propria vittoria commerciale, ovvero per rendere più produttiva ed efficace la propria azienda. In un mercato complesso e in costante trasformazione, vendere non è solo questione di tecnica, ma di assetto. Per avere successo, serve disattivare i rifiuti opposti dai clienti, armare il linguaggio e sovvertire le regole di ordinaria negoziazione.

Crescere con gli strumenti giusti, dallo storytelling all’AI

Crescere, come middle manager e come azienda, richiede gli strumenti giusti. Anche narrativi. Una buona storia è in grado di generare emozioni positive e di stimolare la creatività, la vicinanza, la condivisione, il focus, la motivazione, la determinazione. Progettare e guidare identità e relazioni attraverso le tecniche del racconto applicate allo storytelling digitale aiuta a creare valore e a sviluppare fiducia e ottimismo, per superare i momenti di crisi e imparare a ripartire.

Anche le tecnologie possono dare una mano. Sebbene siano spesso le prime responsabili dei cambiamenti in atto nella società e nel mondo del lavoro, rappresentano infatti anche un valido strumento per la crescita dell’azienda. Basti pensare alle potenzialità, ancora non del tutto espresse, dell’Intelligenza Artificiale. Imparare a conoscere gli algoritmi e il linguaggio della Data science e del Machine learning è utile per comprendere rischi e vantaggi dell’applicazione dell’AI in ambito aziendale.

Conoscere le tecnologie del futuro, d’altronde, aiuta a iniziare già da oggi a cambiare. Come? Analizzando quel che ci circonda. Lavorando sui dati del passato e del presente, l’analisi predittiva permette infatti di determinare la probabilità di ciò che avverrà nel futuro. Si compone di una varietà di tecniche che si rivelano decisive nell’analisi del rischio e nel decision making e che possono rivelarsi di grande aiuto per le organizzazioni in transizione, pronte a ripensarsi e desiderose di anticipare il futuro.

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