Apprendimento e crescita professionale. Se la formazione aiuta a fare carriera

05/10/2023 | 590

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Apprendimento e crescita professionale
Se la formazione aiuta a fare carriera 

di Ilaria Di Croce, Direttore Quadrifor
 

Dedicarsi alla formazione ha effetti anche sul proprio percorso di carriera. A convalidare i risultati delle principali ricerche condotte in materia di aggiornamento professionale e mercato del lavoro, arriva ora anche una direttiva del governo, al momento limitata al settore pubblico. L’idea è quella di correlare la valutazione individuale di lavoratori e dirigenti alla loro partecipazione ai corsi di formazione. In questo modo, la formazione – meglio se continua – diventa elemento fondamentale per la crescita professionale, da cui dipendono bonus e progressioni di carriera.

L’equazione tra apprendimento e carriera, d’altronde, non è nuova agli esperti del settore. Da anni la formazione è emersa sempre più come valore, soprattutto in un mondo del lavoro in costante cambiamento. Permettendo alle persone di acquisire sempre nuove competenze, l’apprendimento costante consente di stare al passo con le evoluzioni economiche, sociali, culturali e di far fronte alle nuove richieste del mondo del lavoro. Il rapporto “Skills Outlook 2022” dell’Ocse insiste a questo proposito sul concetto di lifelong learning, sottolineando come creare collegamenti più forti nei percorsi di apprendimento seguiti nel corso della vita lavorativa possa rendere le persone più resilienti.

Non si tratta solo di acquisire nuove competenze tecniche o di ampliare il curriculum con nuove certificazioni. Fondamentale per la crescita professionale e personale è anche quello che la stessa Ocse definisce “apprendimento involontario” e che comprende tutte le occasioni di imparare che vanno al di là dei tradizionali corsi professionali in aula. Perché anche la formazione oggi sta evolvendo e ha imparato a usare format e linguaggi più vicini alla vita delle persone. 

L’apprendimento come via per esprimere il proprio potenziale

Secondo il rapporto “The New Human Age” di Manpower, i lavoratori italiani considerano la capacità di collaborare (80%), di risolvere i problemi (82%) e di essere degni di fiducia (77%) abilità più importanti per svolgere bene il proprio lavoro rispetto alla semplice capacità di produrre molto. Si tratta, non a caso, di soft skill sempre più ricercate, sia dalle aziende sia dai middle manager. Anche perché la maggior parte delle persone vuole imparare: secondo la stessa ricerca di Manpower, il 60% degli italiani è intenzionato a fare un corso di formazione in futuro, mentre il 37% ne sta già frequentando uno.

Le persone oggi sono desiderose di migliorare il proprio lavoro e di acquisire nuove competenze. In molti ormai hanno compreso che l’apprendimento, lo sviluppo e la formazione sono tutti ottimi modi per raggiungere il proprio potenziale. Occorre, però, avere gli strumenti e le opportunità giuste: percorsi innovativi, contaminazioni tra i generi – virtual class, micro-learning, corsi on demand – e soprattutto tematiche d’attualità, che rispondano a reali necessità professionali del singolo e aiutino a restare allineati rispetto i cambiamenti del contesto sociale e lavorativo.

Oggi lo scopo della formazione non è più soltanto assicurare un costante miglioramento delle competenze, ma anche quello di stimolare la crescita personale e professionale delle persone e spingere le organizzazioni a investire nel capitale umano. Perché una persona formata è spesso desiderosa di mettere a frutto quanto appreso e quindi più produttiva. Soprattutto, è una persona consapevole del proprio valore e di quello che può offrire alla propria organizzazione.